Dell’ Umanità – TUFFATI ALLA TERRA
Tuffa
Tuffa la testa e risorgi
Tuffa
Tuffa la testa nel groviglio
Cosa è questo odore
acre e dolce della castagna che d’ autunno
confonderà i nostri primi ritorni da scuola
Pungendo decisa
i primi bui del meriggio che scivola a casa
Tuffa tuffa la testa nella terra
Cosa questa malia bugiarda delle ombre
e del gusto di un glicine elegante prepotente
Tra le radici pure l’ ottusità di un vecchio calcinaccio
Un mattone imprigionato
Cosa questa radice nodosa di una bounganvillea
sinuosa come un serpente sulle finestre di Salomè si arrampica sui tramonti arabi
E infligge colore agli occhi stanchi e felici di seguire un sole che non tramonta mai e risorge
Di già
L’ inno di questa vita, solo una palla che inghiotte tutte le gioie di un giorno intero
Tuffa
Tuffa la testa nella terra
Anche il suono vuoi attutire e lì si fioccheranno di notte le formichine
Sembreranno sollievo
E poi scenderanno nel corpo e tu ti sentirai al mattino veloce ed instancabile
Un formicaio di idee di sogni di passioni
Tumori rinascite
Pianti
Giustizie
Divisioni
Di letture antiche tuffa la testa nella terra
che non può cominciare che ti profumino l’ autunno
dove già i chicchi di grano sono scomparsi
Tuffa , respira profondo, butta via le formiche dalla bocca, scacciale dal naso, scuotine le orecchie,
E la solita aria dell’ essere umano inspira e respira dalla terra riemersa
Un’ abbuffata di terra ! Che hai fatto? Sai di crosta di umanità.
Ti hanno rigurgitato. Sei la crosta di una ferita densa di umanità.
Vomitala la terra, crea dalla terra cosa ti farà più tua.