TEATRO PER LO STREAMING. NON LO STREAMING PER IL TEATRO.

Abbiamo tutti paura, lo so, la magia dello spettacolo dal vivo è un dono, potere crearla, riceverla.

Eppure.

Penso che lo streaming-teatro, sia occasione per rinnovarsi ed a lungo termine. Che sia un orizzonte da potere condividere. Già appaltato da una miriade di poteri. Per questo dobbiamo ricavarne il posto meritato per chi conosce l’odore, le luci, la magia del palcoscenico e portare chi non la conosce a desiderare di conoscerla….

Creare nuove, anche piccole,  compagnie di teatro che lavorino per la realizzazione di : corti teatrali in streaming;  la messa in scena anche di solo parti di grandi drammaturgie; documentari sul senso e sui modi di fare teatro; unire i teatri dei territori sì, ma i territori del mondo tra loro; e tante altre forme ed idee da intercettare e mettere in campo, e che sono certa possano nascere o lo siano già, sicuramente nella mente creativa di noi artisti dal vivo. Cerchiamo di potere fornire prodotti di qualità.

E poi permettere di godere di una prima anche da lontano, una, una sola. Per cercare di contribuire degnamente a riempire di pubblico dal vivo, le repliche. Non elemosinando la presenza degli amici attraverso la pubblicità….. telefono!?!?!?!? Non è credibile!

Circuiterebbe e testimonierebbe il nostro mestiere, se ben dosato, ideato, pensato (lavoro per drammaturghi, registi, video maker, costumisti, figure dello spettacolo dal vivo ); potrebbe servire anche come diffusione del mestiere del teatro nelle scuole e creerebbe pubblico nuovo.

Evitando possibilmente di creare videocassette webiche ricoperte di polvere anch’esse: fare prodotti fruibili…a tempo determinato! Per esempio.

Cerchiamo di farne adesso occasione non per i soliti padroni dei teatri più o meno riconosciti a cui anche noi stessi artisti continuiamo a dare potere: invertiamo questa rotta!!!
Fare in modo che il teatro per lo streaming  e non viceversa, sia occasione per le compagnie, i gruppi di lavoro, i teatri meno riconosciuti, prima che sia appannaggio…soltanto…. perché già lo è, di grandi industrie o teatri formalmente riconosciuti, piattaforme potenti;  i quali, mentre noi con certa povera saccenteria da portatori di forme sovraumane di arte valutiamo l’eventuale altezza dell’impatto culturale,  lo stanno già creando ovunque!

Impegnarci perché significhi nuove forme di contratto. Occasioni di creatività e possibilità di lavoro. Guadagno: parola che noi artisti dal vivo non riusciamo nemmeno più a pronunciare.

L’occasione c’è, a portata di mano, e anche se adesso non siamo eccellenti autori di questa nuova forma espressiva come lo sono certe meraviglie di streaming teatrale e non, pure siamo professionisti ed artisti dal vivo: la qualità si costruisce nel tempo. Il Piccolo Teatro di Milano , per far un esempio, che consente di ottenere poi streaming di livello indiscutibile è nato dall’operosa e appassionata e colta e intelligente azione di due giovani in spazi sconosciuti,  in un teatro che non si chiamava “Piccolo” per caso.

Dobbiamo essere per forza geni per fidarci di una nostra idea?  No, dovremmo solo smettere di cassare sempre le idee altrui,soprattutto quelle che percepiamo nuove e definiamo irrealizzabili, gli entusiasmi, le novità, e persino le paure: è un atteggiamento che abbassa il livello delle proposte altrui per cavalcarlo meglio.

Cogliamo noi artisti dal vivo questa occasione prima che possa diventare appannaggio dei soliti pochi teatri riconosciuti  e della politica e delle grandi industrie, dell’audiovisivo non ultimo, che decretano alle volte arbitrariamente la sorte degli artisti dal vivo.

Ribaltiamo il sistema per cui pendiamo sempre dai vari flussi di denaro dei quali restiamo in attesa ai piedi dei grandi tavoli dove mani a noi ignote stringono patti economici in testa ai nostri destini e alla nostra professionalità;  spostiamo  gli argini di quel flusso, verso il nostro luogo fisico e spirituale, il teatro.

Imparando a farlo in questa nuova occasione, impareremo forse finalmente a farlo per l’insostituibile magia del teatro dal vivo: io lo spero, io lo voglio. Magia che tale resterà per sempre: non ha bisogno della difesa del nostro breve e iperconnesso tempo, supererà anche questo.

“Il teatro rinasce dalle sue stesse ceneri sempre uguale e sempre diverso.”  Giorgio Strehler.

“…il cambiamento è sempre più  nobile della stabilità. Ciò che non si muove è soggetto alla disintegrazione, alla degenerazione e a ridursi in cenere, mentre ciò che si muove potrebbe durare addirittura per sempre. ” Olga Tokarczuk.

Un augurio per tutti noi insopportabili teatranti, che soffriamo oggi per la prima volta insieme.

IL TEATRO NON MORIRÀ MAI ( me lo ha detto un grande drammaturgo…. )

  • la foto in evidenza l’ho modificata da quelle di uno spettacolo che trovate in questo stesso sito: “Bilico”